Cibo e salute orale: gioie e dolori. Quali i cibi da favorire e quali da evitare

Dott. Sesia e Dott.ssa Guerrasio

Cibo e salute orale hanno un rapporto stretto e correlato: la prevenzione comincia, ovviamente a tavola, una dieta corretta associata ad una attenta igiene orale permette non solo di prevenire la carie ma anche le malattie paradontali. Ovviamente il cibo non è sempre un problema per la salute orale, ci sono alimenti da evitare ed altri, invece, che possono aiutare a mantenere sano il nostro sorriso. Male zuccheri ed altri cibi possono alterare i livelli di acidità e la quantità di zuccheri presenti nella saliva. Bene tutti quei cibi che non alimentano i batteri che favoriscono la carie o che corrodono le superfici dei nostri denti. Da privilegiare cibi che hanno un’azione protettiva, elevata consistenza, che richiedono una vigorosa masticazione e che non producono fermentazione acida nel cavo orale. I batteri che crescono sulla superficie dei denti, infatti, si nutrono di zuccheri e producono acidi di scarto che attaccano i denti causando una perdita di minerali che, a loro volta, determinano la lesione cariosa. Gli alimenti possono essere distinti tra cariogeni, cariostatici o anticariogeni. Gli alimenti cariogeni, ad esempio agrumi, cereali, bevande dolci, possono favorire l’insorgenza e lo sviluppo della carie ma solo in presenza di placca batterica; non vanno esclusi dalla dieta ma possono essere consumati in associazione con cibi protettivi. I cibi anticariogeni, come il latte, i formaggi stagionati o la frutta secca, contrastano la formazione della carie favorendo la crescita di batteri benefici. I cibi cariostatici, come carne, pesce, uova e quasi tutte le verdure, sono neutri; per questo, anche in assenza di un’adeguata igiene orale, aiutano a proteggere i denti. Sia gli alimenti anticariogeni che i cariostatici sono perfetti per uno spuntino o a fine pasto. Per quanto riguarda i carboidrati meglio prediligere quelli integrali che favoriscono una masticazione prolungata rispetto ai prodotti raffinati: pane e pasta bianchi, prodotti da forno industriali aumentano i depositi di placca e la formazione di tartaro

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